Fino a ieri sembrava una certezza: ordini qualcosa su Amazon, e se cambi idea, hai 30 giorni per rispedire indietro il pacco, senza troppe complicazioni. Ma ora le cose stanno cambiando. Dal 23 giugno 2025, Amazon ha ufficialmente ridotto la finestra dei resi a soli 14 giorni per moltissime categorie di prodotti.
Una svolta che ha sorpreso (e forse un po’ infastidito) molti utenti. Ma proviamo a guardarci dentro: perché questa decisione? E cosa cambia davvero per noi?
Cosa significa questo cambiamento?
La modifica riguarda prodotti di uso quotidiano: elettronica, libri, articoli per la casa, giocattoli, persino i dispositivi per la cura personale. In pratica, molte delle cose che riempiamo nei nostri carrelli virtuali. Ora, se ricevi un oggetto che non ti convince, hai solo due settimane per decidere se tenerlo o restituirlo.
Le eccezioni ci sono (per fortuna): articoli personalizzati, prodotti con sigilli igienici, beni facilmente deperibili… e anche i prodotti “Amazon Renewed”, quelli ricondizionati, per cui resta il periodo classico di 30 giorni.
Perché Amazon lo ha fatto?
La spiegazione ufficiale parla di lotta agli abusi: pare che non pochi utenti usassero il reso come una sorta di “prova gratuita” estesa. Ma c’è anche un discorso di sostenibilità: spedizioni di ritorno, imballaggi e gestione logistica hanno un impatto ambientale non indifferente.
In breve: Amazon vuole razionalizzare e incoraggiare un consumo più consapevole.
E per noi consumatori?
Qui si apre il dibattito. Da un lato, 14 giorni non sono pochi—è comunque il minimo previsto dalla normativa europea per gli acquisti online. Dall’altro, ci eravamo un po’ tutti abituati (viziati?) a quel mese comodo per pensarci su con calma.
Ora diventa fondamentale controllare le politiche di reso prima dell’acquisto e, magari, riflettere un po’ di più prima di cliccare su “Compra ora”.
Conclusione: evoluzione o retromarcia?
Questa decisione ci obbliga a fare scelte più ponderate e potrebbe anche rivelarsi un bene, a lungo termine, per l’ambiente e per noi stessi. Ma è innegabile che segni una svolta nell’esperienza Amazon, e chissà: potrebbe aprire la strada ad altri cambiamenti nel mondo dell’e-commerce.
Tu che ne pensi? Hai già avuto esperienza con la nuova politica dei resi? Raccontamelo nei commenti!