A Mazara del Vallo, la foce del fiume Delia è uno di quei luoghi dove la natura incontra la storia. Un punto suggestivo, dove il fiume si apre al mare, regalando scorci che parlano di Sicilia. Ma quest’estate, oltre alla bellezza, è emersa anche una criticità ambientale che merita attenzione.
Secondo il monitoraggio di Goletta Verde, effettuato tra fine giugno e inizio luglio 2025, la foce del Delia è stata classificata tra i punti fortemente inquinati della provincia di Trapani. Il problema riguarda soprattutto la depurazione inefficiente e la presenza di scarichi non controllati, fenomeni che si ripetono da anni in molte zone costiere siciliane.
Nonostante ciò, il luogo resta frequentato da cittadini e turisti, spesso ignari della situazione. In oltre il 60% delle foci monitorate, infatti, mancano cartelli di divieto di balneazione, un dettaglio che Goletta Verde ha evidenziato come preoccupante.
📌 Nota sull’amministrazione comunale
Va sottolineato che l’amministrazione di Mazara ha mostrato attenzione al tema ambientale. A febbraio 2025, il sindaco Salvatore Quinci ha riattivato il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile per monitorare il fiume Delia, in seguito a eventi idraulici legati alla diga Trinità. In quell’occasione, l’assessore all’Ambiente Gianpaolo Caruso ha partecipato attivamente alla riunione operativa, collaborando con le associazioni locali per avviare controlli giornalieri e notturni lungo gli argini del fiume. Secondo quanto dichiarato, il depuratore comunale non sarebbe direttamente responsabile dell’inquinamento alla foce, poiché i reflui trattati vengono scaricati a distanza dalla costa e monitorati regolarmente.
Il messaggio è chiaro: la foce del Delia è un patrimonio naturale che va protetto. Serve collaborazione tra cittadini, istituzioni e associazioni per garantire un futuro più pulito e consapevole. Perché Mazara non è solo tradizione e mare — è anche cura del territorio.